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Re-visioni della modernità nell’opera di Irmgard Keun

23,75

di Lucia Perrone Capano

Roma, 2019, formato cm 15×21, pag. 192

ISBN9788875753276
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Descrizione

Irmgard Keun (1905-1982), scrittrice di successo nella Repubblica di Weimar, che dovrà prendere poi la via dell’esilio, presenta nella sua opera una complessa interazione di discorsi culturali nella quale si incontrano diverse figurazioni del femminile, ambiguamente tese tra autodeterminazione e adeguamento ai modelli proposti dalla cultura di massa. Capaci di raccontare le contraddizioni della società tedesca agli inizi degli anni Trenta, nel tormentato periodo dell’esilio e dell’immediato dopoguerra, i testi di Keun evidenziano aspetti e fenomeni specifici della modernità, annullando la distanza tra discorso letterario e discorsi altri. Sia nei fortunati romanzi del periodo weimariano, che in quelli dell’esilio, privi di ogni retorica legata alla perdita della patria e aperti a forme di vita cosmopolite, e negli ultimi testi composti nel controverso e sofferto dopoguerra, la scrittura di Keun offre interessanti modalità di re-visione della modernità letteraria che essa stessa rappresenta.

Lucia Perrone Capano è professore ordinario di Letteratura tedesca nel Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia. Studiosa della letteratura tedesca classico-romantica, del Novecento e contemporanea, ha analizzato in particolare le intersezioni tra scrittura e immagine, i rapporti intermediali e interculturali nei testi letterari, le scritture della migrazione e dell’esilio. Per Artemide ha curato il volume di Irmgard Keun Figlia di tutti i paesi (2011).