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Lo splendido violino verde

28,50

di Angelo Maria Ripellino

a cura di Umberto Brunetti
con due scritti di
Corrado Bologna e Alessandro Fo

Roma, 2021, formato cm 15×21, pag. 304

ISBN 9788875753740

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Descrizione

Lo splendido violino verde è la raccolta della piena maturità di Ripellino, pubblicata con Einaudi nel 1976, due anni prima della morte prematura. Concepito sotto forma di un diario in cui «si riflette, associandosi ai crucci privati, il malessere, l’inclemenza dell’epoca», il libro orchestra i principali Leitmotive dello scrittore siciliano: la teatralità dell’esistenza, la poesia come talismano per ‘tenere a bada’ la morte, la «buffoneria del dolore».
Il commento che accompagna i testi, grazie anche alla consultazione delle agende manoscritte di Ripellino, tenta di districare il fitto tessuto di rimandi e citazioni, che sconfinano nelle arti più disparate, dalla pittura di Chagall all’opera lirica di Donizetti, dal teatro di Čechov e Brecht, filtrato attraverso le regie strehleriane, fino al cinema di Keaton, Chaplin e Fassbinder. Alternando slanci di gioia a note di profondo dolore e giocando sul labile confine tra arte e vita, Ripellino intesse una poesia capace di trasformarsi essa stessa in spettacolo e di rifrangere, come un prisma, i raggi del suo sconfinato orizzonte culturale in un «ribaldo trappolío di colori».

Angelo Maria Ripellino (Palermo 1923 – Roma 1978) è stato professore di letterature slave, traduttore, poeta, giornalista e critico teatrale. Fra le sue opere maggiori si ricordano i saggi-romanzi Il trucco e l’anima (1965) e Praga magica (1973). Ha pubblicato inoltre sei raccolte di versi, tra cui spiccano La Fortezza d’Alvernia e altre poesie (1967), Sinfonietta (1972) e Lo splendido violino verde (1976).

Umberto Brunetti (Foggia 1989) è dottore di ricerca in italianistica. Insieme ad Antonio Pane ha curato il volume Iridescenze (Aragno 2020), che raccoglie tutte le recensioni e le note di argomento letterario scritte da Ripellino. Per Raffaelli editore ha pubblicato nel 2017 un poemetto in terzine intitolato Urbineide.

 

INDICE
Ripellino rima con violino Corrado Bologna; Introduzione Umberto Brunetti

1. Stato degli studi sulla poesia di Ripellino / 2. La scelta della raccolta e gli avantesti / 3. Primi ‘accordi’ sullo Splendido violino verde / 4. Il lamento del pagliaccio tragico / 5. «Mi piace il fragore, il bailamme» / 6. Maschere e clownerie / 7. Tra Callimaco e Schwitters / 8. In dialogo con la tradizione / 9. Ripellino e il Novecento / 10. Tra barocchismo ed espressionismo / 11. Alcuni moduli ricorrenti / 12. Tramutare la cultura in poesia;
Indicazioni bibliografiche

LO SPLENDIDO VIOLINO VERDE
Das letzte Varieté
1. Uno scrittore che ha fatto molto parlare / 2. Guai a chi si costruisce il suo mondo da solo / 3. Da trenta finestre si affacciano trenta assennatissime Alici / 4. La vita fugge come l’ombra di Euridice / 5. Se non ci fosse l’alta marea / 6. Movendo la burbera barba di stoppa / 7. Si cruccia della solitudine e aspetta / 8. La gioia dell’attimo in cui uno smarrito motivo / 9. Pagliaio scarmigliato, chiamerò il parrucchiere / 10. Pesano persino il prezzemolo / 11. Io con un balzo vàlico il Monte Bianco / 12. a. Amo la mela / b. Statemi ora a sentire / 13. Siamo allocchi avviliti / 14. Sola sola prepara sciroppi / 15. Quanta fatica per raggiungere la gioia / 16. Da mille porte dell’orizzonte mi appaiono stasera / 17. Splende di casseruole e di padelle / 18. Guardando la pelle di pachiderma del mare / 19. Il cappellaio Aurevoir è morto ieri a Parigi / 20. Triangolini verdissimi di occhi / 21. Oh, se invece di tanta minutaglia / 22. Misterioso. Misterioso. E molto lento / 23. Cammina sui trampoli l’arcobaleno / 24. Sono uno zolfanello, ardo di botto / 25. Uscire dalla malferma cabina di proiezione / 26. Il croco arrivò puntualmente / 27. Se io venissi da te con un ispido aspetto di cardo violaceo / 28. Perché cosí cattivi con gli alberi? / 29. L’altra notte, sulla collina del Pincio / 30. Come gialli funghi cinguettano stasera / 31. Si appressano gelide tenebre / 32. Chi potrò salvare con gli stracci dei versi / 33. Azzurra malinconia di tutte le cose perdute / 34. Judith vuole leggere libri di critici / 35. Porto in me un paesaggio ferroviario / 36. Una città barocca si gonfia sino alle stelle / 37. Sono pieno di boschi, di laghi / 38. A un tratto si strappano tutto di dosso / 39. Nella mia tristezza entravano masnade / 40. Alla chetichella è partita Baba the Turk / 41. Il tu-per-tu con la natura si è spento / 42. Se un nano-demiurgo affiorasse da un maremagno di cenci / 43. Non essere mesto come l’azzurro mischiato col verde / 44. Resta con me, non andartene / 45. Pensavano che fosse il mio pensiero / 46. È inutile che il conte Strehler mi chiami / 47. Giorni di luglio, cristalli di sciroppo / 48. Come un angelo di Klee dagli occhi cavi / 49. Quando l’aria diverrà fecciosa e nera / 50. Pian piano anche tu ti sfilerai dalla stretta

Don Pasquale
Su questo magico violino verde / 52. Lei è poeta? Allora non è scrittore / 53. Il dottor Paracelso con nera / 54. Mio Dio, che torbida sera / 55. Ciò che conta è sempre brullo e brutto / 56. Supplica lo specchio, si vede appassire / 57. C’è odore di cotognata, di forfora, di brillantina / 58. Perché continua a gracchiare, signor Papúga? / 59. Il tempo odora di deserto / 60. Quando il poeta morí, una masnada / 61. Calzoni di cera di musica / 62. La notte, sacchetti di crusca al costato / 63. «Ti amo» cantava una donna saporosa / 64. Scatoline di Megalopoli / 65. Vado al porto di Fiumicino in una taverna / 66. Il chiostro di Eldena va a pezzi / 67. È tanto che non ti scrivo. Non ho tue notizie. Ma sempre / 68. Tre Lieder / a. Buona notte, colline soffiate nell’aria / b. Nel bianco mondo non sei nato invano / c. Andavo sui prati. Mi apostrofò un fringuello / 69. Mare, perché continui a tentarmi / 70. Weber soleva invitarci alla danza / 71. Come una calda Siberia, il giardino Strehler / 72. Darling, lo so, il mio continuo lamento ti attedia / 73. Il Pincio, vecchione con la barba giallastra / 74. Arrivo in paradiso. Un angelo fulvo mi chiede / 75. Da lontananze affluivano intere famiglie / 76. Se la cravatta sporge dall’armadio / 77. Quando se ne va per sempre la regina / 78. Quante cose scompaiono, Ripellino / 79. Ogni cosa è fradicia di pioggia / 80. Il mondo è un cristallo in frantumi / 81. Symphonie fantastique / 82. C’era un paese che conteneva tutti i paesi del mondo / 83. Una farfalla svitata da aneddoti Zen / 84. Auguri. Che tu possa vivere a lungo senza un affanno / 85. Mercurio danzante di vitreo diabete / 86. Sonare su un violino in fiamme

«Datemi un violino, e»…
Concerti da camera che spostano il mondo Alessandro Fo

Ringraziamenti